Il
vento si era alzato, e le onde spumose infrangevano i loro ultimi respiri
contro le alte falesie del paese di Polperro, laddove il grigio uniforme del
cielo copriva i passi del vecchio Daniel. La strada era leggermente in salita, e,
ai lati, si alzavano le casette di mattone rosso con ampie fioriere. La
primavera lentamente sbocciava in Cornovaglia, anche se, una
finissima pioggerellina si era appena unita al cammino di Daniel.
Il giardino
di casa era ben curato: c’erano camelie rosse, bianche magnolie e alzalee in
vasi di terracotta, nel mezzo un tavolo di larice con due sedie.
Daniel si
diresse verso la sedia, posta sul lato destro, la moglie tra i fiori, li
innaffiava.
“Ragazzo,
ancora non vi è chiaro che mia madre non vuole che noi parliamo! Credevo di
essere stata schietta, e sincera l’ultima volta! Mi dispiace, ma ora lei dovrà
andar via, perché ho appuntamento con delle mie amiche, è l’ora del nostro thè
bianco” disse la moglie, mentre, di schiena, continuava ad annaffiare i suoi fiori.
Daniel
ascoltò in silenzio e con sorriso le parole della sua Annie.
Subito,
dopo, la donna si girò con impeto verso Daniel.
“Lo so
che per lei non è facile accettarlo. Ma prima lo capirà, è meglio sarà per
entrambi!”
E poi
la donna rivolse di nuovo lo sguardo verso i suoi fiori.
A un
certo punto i vecchi occhi di Annie furono abbagliati da una forte luce dorata,
la signora, con una mano, cercò di coprirsi mentre con l’altra prese l’oggetto
ricoperto di terra: era un anello d’oro. La loro fede di matrimonio, andata
perduta, ormai, anni or sono. Annie la prese, e si girò verso Daniel: “Questa è
la nostra fede”.
A
Daniel caddero delle piccole lacrime, e con una voce accorata disse: “Sì, Annie,
è la nostra fede” intanto che la pioggia cadeva con maggior forza e il vento si
abbassava.
Aniceto Fiorillo
Nato a Cesa nel 1979, dopo la
laurea in Lettere, viaggia per l’Italia e per l’Europa sia per
piacere ma soprattutto alla ricerca di un qualsiasi lavoro che gli
permetta di scrivere senza pensieri: a Brussel, incontra il Pilota e
la sua comunità di brasiliani belgi, imparando l’inglese e il
francese perché vuol sentirsi cittadino europeo ma il grigio del
cielo belga lo rende triste e scappa verso il mare dell’isola di
Malta. Qui si imbatte in una dozzina di russi che contrabbandano in
diamanti e che decidono di scassarlo (picchiare una persona fino a
ridurlo in fin di vita), e mentre tenta di sfuggire agli ex
bolscevichi, incontra una bellissima sudtirolese che lo conduce a
Bolzano dove si impegna nell’insegnamento e nel cercare di farsi
una famiglia con relativa prole. Ma il Signore per lui ha in serbo
altri piani! Ritorna a Napoli dove gestisce una libreria,
naturalmente abusiva; finché, un giorno, di inverno, e di forte
vento, non giunge la Finanza che gli intima di chiudere in blocco
l’attività. Non si perde d’animo e con tanta voglia e molti
denari sceglie la città di Roma come sua nuova sposa. Qui a Roma
conosce la solitudine,il lavoro, l’amore, e poi, il vento lo
riporta a Napoli centro. Ora è facile incontrarlo, di mattina, al
Caffè del Duomo, prima che vada a scuola.
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