sabato 18 novembre 2017

Lungo le rive del Mincio.










Il cambio turno avveniva tra le 6.50 e le 7.00, quello sarebbe stato il momento opportuno, pensò lui. All’inizio Susanna non era d’accordo, diceva che sarebbero stati scoperti e Daniele per una settimana non le avrebbe fatto vedere la tv.
Valerio le rispondeva che quella mezza giornata di libertà avrebbe avuto un valore maggiore, avrebbero passeggiato lungo le rive del Mincio, sarebbe stata una mattinata romantica. Al suono di quel romantico Susanna si era convinta, aveva fatto cadere le sue ultime resistenze. Si erano promessi che si sarebbero incontrati l’indomani alle 6.55, in portineria non ci sarebbe stato nessuno.
Il cielo era splendente, e gli ultimi respiri di un’estate calda si erano riversati con dolcezza su quegli inizi di settembre; Valerio si era ben rasato, bagnandosi di Acqua di Colonia di Parma, un giovincello di settantacinque anni a cui ancora brillavano gli occhi alla vista di Susanna che, con un foulard azzurro in tinta con i suoi occhi color mare, si mostrava semplicemente divina. Invisibili ai tanti, si avviarono mano nella mano verso piazza San Calisto. Presero la linea 37 che li avrebbe lasciati sul lungo fiume. Arrivati su una gran terrazza, ordinarono due croissant alla crema e dei caffè macchiati. Intanto nella casa di riposo i responsabili stavano andando ai matti, Valerio e Susanna erano spariti.  Fu allertata la polizia, e per la città di Mantova si diede inizio alla caccia dei fuggiaschi. I due, circondati da canneti e cipressi, e incurati del mondo attorno, si avviavano per i lunghi ciottoli scuri, raccontandosi di viaggi che avrebbero fatto, e di nuovi posti che avrebbero amato. E Valerio disse che la loro prima meta sarebbe stata Milano, il luogo dove risiedeva l’unico figlio con la sua famiglia, avrebbe presentato Susanna ai suoi parenti più cari e Susanna appoggiò lentamente la sua testa sulle spalle larghe e robuste di Valerio, lei invece non aveva nessuno, solo Valerio.
Inaspettatamente, con il lento movimento di banchi di nuvole, spuntò la sagoma di Daniele che, faticosamente, si asciugava la fronte  zeppa di sudore, in compagnia di due gendarmi; il sole fu coperto, gli uccelli, atterriti, viaggiarono verso un limpido orizzonte e Susanna disse: “Ora ci puniranno”
“Non ti preoccupare, ci penso io - disse Valerio,  e poi aggiunse, accarezzandole il viso, -  siamo stati felici”  Susanna si rasserenò, e si avviarono verso Daniele.


Aniceto Fiorillo

Nato a Cesa nel 1979, dopo la laurea in Lettere, viaggia per l’Italia e per l’Europa sia per piacere ma soprattutto alla ricerca di un qualsiasi lavoro che gli permetta di scrivere senza pensieri: a Brussel, incontra il Pilota e la sua comunità di brasiliani belgi, imparando l’inglese e il francese perché vuol sentirsi cittadino europeo ma il grigio del cielo belga lo rende triste e scappa verso il mare dell’isola di Malta. Qui si imbatte in una dozzina di russi che contrabbandano in diamanti e che decidono di scassarlo (picchiare una persona fino a ridurlo in fin di vita), e mentre tenta di sfuggire agli ex bolscevichi, incontra una bellissima sudtirolese che lo conduce a Bolzano dove si impegna nell’insegnamento e nel cercare di farsi una famiglia con relativa prole. Ma il Signore per lui ha in serbo altri piani! Ritorna a Napoli dove gestisce una libreria, naturalmente abusiva; finché, un giorno, di inverno, e di forte vento, non giunge la Finanza che gli intima di chiudere in blocco l’attività. Non si perde d’animo e con tanta voglia e molti denari sceglie la città di Roma come sua nuova sposa. Qui a Roma conosce la solitudine,il lavoro, l’amore, e poi, il vento lo riporta a Napoli centro. Ora è facile incontrarlo, di mattina, al Caffè del Duomo, prima che vada a scuola.


Autore di Kilometro zero 
https://www.amazon.it/Kilometro-Zero-Aniceto-Fiorillo-ebook/dp/B01N8XRSM9

e dei suddetti Racconti disaccordati.




- La signora Nunzia racconta il Signore Antimo -

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